Le fasi evolutive della coppia
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Le fasi evolutive della coppia:

La coppia attraversa 5 fasi: conoscere ciò che accade in ogni fase ci permette di essere più consapevoli su cosa aspettarsi, e potersi spiegare gli alti e bassi che in alcuni momenti sembriamo non comprendere.

Vediamo più nello specifico come funziona un legame di coppia e quali sono le fasi evolutive che affronta.

Il legame di coppia: non statico ma dinamico:

La prima cosa da tenere a mente è che la coppia è un sistema vivo, in continua evoluzione. 

Il legame di coppia è un comportamento di attaccamento che ripropone modalità analoghe a quelle sperimentate nel rapporto precoce con la figura di attaccamento principale (madre biologica o caregiver del bambino).

Fase 1. L’infatuazione:

è la cosiddetta fase delle farfalle nello stomaco.
Si tratta di un insieme di momenti magici, intensi e speciali. Tuttavia è una fase che dura pochi mesi.

In questa fase a prevalere sono l’attrazione fisica e la chimica: infatti sono coinvolte ossitocina, estrogeni, testosterone, dopamina e serotonina, che ci fanno provare euforia, attrazione e desiderio. 

Si ha voglia di contatto fisico, c’è passione erotica. 

È una fase in cui ognuno cerca di mostrare il meglio di sé e di nascondere gli aspetti negativi. Si tenta di capire i gusti dell’altro, i suoi desideri, per poterlo accontentare e conquistare. Si cercano ed esaltano passioni in comune. 
L’altro viene idealizzato, viene visto il positivo sia nel carattere che nell’aspetto fisico.

In questa fase si stabilisce un legame intenso che permetterà ai due partners di definirsi come coppia, complici. Le somiglianze vengono amplificate e le differenze minimizzate (fase dell’idealizzazione).
La coppia tende spesso ad isolarsi dal mondo esterno. 

In questa fase la coppia si fonde, ne scaturisce una dipendenza dall’altro ed angoscia d’abbandono, e ciò può condurre alla strutturazione di coppie simbiotiche: la coppia dovrà superare questa fase in modo sano per poter passare alla fase successiva, altrimenti la relazione non avrà modo di evolversi. 

Fase 2. L’innamoramento:

questa fase a volte si sovrappone alla prima o la segue immediatamente.

Predomina protezione, unione, gioia nello stare insieme, il contatto fisico, si ha voglia di abbracci, coccole, baci e carezze. 

E’ il momento in cui si approfondisce la conoscenza reciproca, si parla di argomenti di comune interesse, si cerca la complicità per gusti comuni, si tenta di accontentare l’altro in qualcosa che gli sta a cuore. 
Ma non solo.

Si inizia a parlare di più del proprio passato e di momenti dolorosi.
È il momento migliore per parlare delle proprie vunerabilità, ma bisogna avere il coraggio di rischiare: mettere la propria debolezza nelle mani di un’altra persona è un gesto coraggioso, ma fondamentale per iniziare a prendersi cura di sé e della relazione. 

Nella fase dell’innamoramento si è ancora concentrati sul sé: si vuole l’altro per soddisfare un bisogno personale di affetto, appagamento, protezione, compagnia.

Durante questa fase si cerca una corrispondenza tra la persona con cui stiamo e la persona che abbiamo idealizzato nella propria testa.
In altre parole si cerca di adattare il partner che abbiamo di fronte a noi al partner ideale che si trova nella nostra testa.

In questa fase non si è innamorati dell’altro, ma di ciò che proviamo fisicamente, emotivamente e sessualmente di ciò che l’altro ci fa provare. 

Queste due fasi durano circa 6-9 mesi: attenzione a matrimoni, convivenze, o figli in questa prima fase: tutto è bello a causa dell’illusione romantica.

Fase 1 e 2. L’ostacolo:

l’ostacolo di questa fase potrebbe essere l’illusione che tutto andrà sempre bene senza che ci sia bisogno di impegnarsi, perchè non c’è bisogno che qualcosa cambi: tutto è perfetto così com’è. 
Ma questa illusione presto è destinata a morire.

Fase 3. differenziazione o fase esplorativa:

è una fase cruciale, che deciderà le sorti della relazione.

Le due persone iniziano a vedere l’altro nelle sue differenze sostanziali, le quali emergono con evidenza.

Vi è un senso di delusione, perchè si inizia a pensare che l’altro non è come pensavamo. Non sappiamo che quella era una nostra deformazione, quindi attribuiamo all’altro la colpa di questo cambiamento. Ci sentiamo meno attratti e meno amati. Si prova dolore, frustrazione, rabbia e delusione. 

Si può considerare una fase di lutto, in cui si cerca di digerire la morte dell’illusione. Si inizia a vedere la persona per come è realmente: debolezze, ferite, difetti, una personalità che può apparire incompatibile con la nostra.

La prima reazione è di rabbia e negazione.
Possono iniziare gli scontri. Si innescano lotte di potere, caratterizzate da critiche distruttive, colpevolizzazioni, i ricatti, gli ultimatum, le manipolazioni, le ripicche, i tentativi di far del male inconsciamente al partner. 

Si cerca di cambiare forzatamente l’altro per renderlo quel partner che si era idealizzato.

Questo momento è decisivo: c’è chi di fronte alla constatazione delle differenze molla, per mancanza di di voglia di impegnarsi e di venirsi incontro. E chi invece resiste.
Alcune coppie restano prigioniere di questa fase, andando avanti nell’illusione che l’altro cambi.

Quella che si va a creare durante la fase della differenziazione può sembrare una coppia in crisi, invece è in sperimentazione.
Occorre, infatti, fare una distinzione: si parla di coppia in sperimentazione quando c’è rispetto, si esprime il proprio disappunto sul comportamento e non sulla persona.
Si parla, invece, di coppia in crisi quando la critica è sulla persona. 

Fase 3. L’ostacolo e come superarlo:

l’ostacolo di questa fase potrebbe essere l’illusione di avere il potere di cambiare l’altro.

Venirsi incontro è fondamentale. 
Bisognerà accettare che l’altro è quello che si è e non si ha il potere di cambiarlo, e che l’altro non riesce a colmare tutti i nostri bisogni affettivi. 

Si osserverà come l’altro si comporta per capire quali aggiustamenti è necessario fare o se le differenze sono troppo consistenti e quindi occorre abbandonare il campo. 

L’affettività è necessaria: se c’è permetterà di ironizzare sui punti deboli, si imparerà a scherzare insieme, a riderci su, si immaginerà come potrebbe essere dividere la vita con quella persona. L’affettività crea calore, voglia di nutrirsi dell’appagamento che deriva dal stare abbracciati e farsi coccole e carezze, così come nella fase precedente ma in modo meno egoico. 

Diminuisce la frequenza dell’attività sessuale, così come la passione. Iniziano, però, calore, affetto e fiducia.
Diventa una relazione meno passionale e più affettiva. 

È fondamentale in questa fase imparare a rispettare gli spazi dell’altro, evitare controlli e gelosie immotivati.
Sarà cruciale la presenza di dialogo, creare più occasioni possibili per stare insieme, non solo per svago ma anche nella routine quotidiana, ossia quella che rappresenta la prova vera e propria.

Infatti è in casa che il sé primario dell’uno può scontrarsi con il sé primario dell’altro. Bisogna imparare come gestire le conseguenze: i sé primari dell’uno sono i sé rinnegati dell’altro: farli emergere porterà ad avvicinamento e arricchimento. 

Sarà necessaria la capacità di reggere le frustrazioni, la maturità, la voglia di mettersi in discussione e l’impegno. 

Lo scopo di questa fase sarà esprimere ed accettare le singole individualità e le reciproche differenze, gestendole in modo costruttivo e soddisfacente per entrambi.

Si ridefiniranno i propri confini attraverso attività e spazi separati.

Le difficoltà emergono quando uno dei due non è pronto a crescere e mette in atto tentativi per mantenere lo status quo. Emergerà quindi la paura di abbandono e il pensiero che l’amore non sia più corrisposto. Si può superare questo pensiero distruttivo aprendosi alla crescita e al cambiamento, così che nell’altro vedremo una risorsa e non una minaccia. 

Possono essere presenti paure nautrali come la gelosia, che consiste nella paura che l’altro individui qualcuno a cui attribuire più valore rispetto a noi. 

Per superare le lotte di potere in modo sano è necessario che i due poli della coppia:

  • Accettino e apprezzino le differenze reciproche;
  • Imparino a condividere il potere decisionale e a rendersi conto che l’uso della forza non potrà mai ottenere ciò che si desidera in amore;
  • Capire che una relazione prevede sia una dimensione individuale sia una di coppia;
  • Rinunciare ad alcune fantasie e bisogni personali per mettere al primo posto l’armonia di coppia senza lotte né manipolazioni. 

Una coppia differenziata sarà coinvolta nelle seguenti attività:

  • Progettare differenti attività;
  • Progettare e avere amicizie separate;
  • Riconoscere e agire con differenti sistemi di valore;
  • Sviluppare meccanismi per risolvere conflitti;
  • Delineare aree separate dalla famiglia come ad esempio le responsabilità dei compiti a casa;
  • Pianificare a volte assieme e a volte da soli la vicinanza e la distanza;
  • Sviluppare la capacità di tenere conto dell’intimità (privacy);
  • Definire i ruoli per “come facciamo le cose”;
  • Sviluppare processi funzionali alla costruzione del rapporto in modo tale che le decisioni quotidiane non generino conflitti.

Se i partner saranno in grado di affrontare i conflitti in modo costruttivo potranno passare alla fase successiva. 

Questa fase può durare dai 18 mesi fino ai 4 anni. 

Fase 4. L’amore:

si arriva a questa fase grazie alla continua costruzione, complicità, affettività, intimità ed intesa. Emerge un nuovo modo di vedere l’altro e la relazione. Per raggiungere questa fase è fondamentale l’accettazione autentica dell’imperfezione dell’altro. 

Ci possono ancora essere momenti di tensione, frustrazione e odio ma non si cerca più di rimodellare l’altro, bensì di cambiare se stessi. 

Si ama l’altro non più per quello che ci dà ma per ciò che è. Si accettano integralmente i difetti di sé, dell’altro e della relazione.

Capiamo di essere pronti a mettere da parte le proprie abitudini rigide e di mettersi in gioco con tutti noi stessi. Si inizia a capire che l’altra persona è quella giusta con cui dividere la vita e costruire qualcosa di nuovo. 

A questo punto ci si distacca dalla simbiosi ricercata nell’infatuazione e nell’innamoramento, si rispetta lo spazio dell’altro, ci si fida di lui, si rispetta per quello che è. 

L’egoismo viene messo da parte: in questa fase non si mette più avanti il proprio appagamento personale ma il bene dell’altro.

Amare può voler dire anche dare qualcosa di nostro all’altro per arricchirlo, anche a costo di perderlo perchè il bene dell’altro viene prima del nostro.

Si scopre che il difetto dell’altro fa sorridere, si discute sui contenuti e non sulla persona. Non si teme più la vulnerabilità, perchè ci si fida dell’altro, e si capisce che ci amerà anche nei nostri lati oscuri, e prima dell’altro dobbiamo aver imparato noi per primi ad accettarci per ciò che siamo. 

Si comprende che l’altro non ci appartiene. Sappiamo che c’è in ogni caso. Per questo motivo la gelosia è contenuta. 

Quando non si trovano punti di incontro bisognerà utilizzare dei compromessi: uno dei due deve retrocedere. L’importante è che non sia sempre lo stesso partner a farlo. 

Gli ingredienti necessari per far durare l’amore a lungo sono impegno, intimità e passione.

La costruzione di abitudini condivise aiuta a mantenere e rinforzare la complicità della coppia. 

Gli obiettivi di questa fase sono: 

  • capacità di impegnarsi/coinvolgersi con l’altro, anche in situazioni di disaccordo, 
  • esprimere se stessi e la propria individualità senza paura di rendersi vulnerabili, 
  • perdere autonomia o autostima o di allontanare il partner. 

Così si raggiunge anche una maturità piena e una vera consapevolezza di noi stessi e di chi ci sta a fianco. 

Fase 4. L’ostacolo e come superarlo:

l’ostacolo di questa fase può essere l’illusione di poter vivere le gioie della coppia e dimenticarsi dei problemi del mondo.

Chi arriva a questa fase è in grado di superare facilmente questa illusione, sviluppando una sensibilità per i problemi degli altri e del mondo. 

Fase 5. La co-creazione:

in questa fase i partner applicano tutto ciò che hanno imparato all’interno della coppia in attività finalizzate a migliorare il mondo circostante, come figli, lavoro, ecc.

Per richiedere una consulenza psicologica puoi fissare un appuntamento contattandomi al numero 3925434665 o all’indirizzo mail psicologaromamarconi@gmail.com

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