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Pisantrofobia: non fidarsi di nessuno

Tutti noi ci siamo trovati, prima o poi, a subire una delusione o un tradimento, ed in seguito, spesso, abbiamo trovato difficoltà a fidarci di persone nuove.

La prudenza nell’aprirci e fidarci degli altri è normale e serve a tutelare noi stessi, ma quando diventa eccessiva è controproducente e può diventare una vera e propria fobia, derivante da esperienze passate vissute come traumatiche che probabilmente non sono state ancora elaborate.

Pisantrofobia: definizione

La pisantrofobia è la paura irrazionale a fidarsi delle persone ed insorge quando una o più esperienze negative lasciano un’impronta a livello emotivo su chi ne ha sofferto.

I legami con le persone hanno tutti alla base la fiducia, sia che si tratti di una relazione di amicizia o sentimentale. Quando la fiducia viene a mancare, il legame si rompe ma lascia dietro di sè un trauma, che provoca paura e difficoltà a dare fiducia a qualcun altro. 

Dopo aver subito uno o più fallimenti a livello sentimentale o amicale, la persona può vivere una dolorosa perdita di fiducia verso gli altri. 

L’individuo mostrerà atteggiamenti di diffidenza, sfiducia e sospetto, metterà distanza tra sè e gli altri e vivrà costantemente nella paura di essere tradito, abbandonato o rifiutato. 

Come tutte le fobie, la pisantrofobia non si attiva di fronte ad un pericolo imminente, ma è piuttosto una paura anticipatoria

L’individuo tende ad evitare luoghi e situazioni in cui è probabile conoscere nuove persone, rifiuta il contatto interpersonale, ritirandosi sempre più in se stesso. 

Nei casi estremi la persona arriva al totale isolamento sociale.

Chi soffre di pisantrofobia ha paura di non avere vicino persone sincere ed autentiche: la paura supera il desiderio di fidarsi di nuovo.

Pisantrofobia: sintomi

Chiunque abbia subito una delusione o un tradimento nella propria vita tende a diventare più cauto, ma tra l’essere cauti e l’essere pisantrofobi c’è una netta differenza. 

Chi soffre di pisantrofobia tende a sperimentare disillusione, frustrazione, tristezza, rabbia, senso di colpa e vergogna. 

Inoltre tende a non impegnarsi affettivamente, o al massimo, si tratta di relazioni superficiali.

I sintomi della pisantrofobia sono vari:

  • paura irrazionale a fidarsi degli altri: viene estesa a futuri partner, amici, familiari, colleghi, ecc;
  • condotte di evitamento di relazioni intime, diventando diffidenti ed ermetici;
  • perdita di interesse verso nuove amicizie o nuove relazioni sentimentali;
  • introversione e riservatezza: si diventa nervosi ed evitanti di fronte a domande sulle relazioni fallimentari passate. 
  • tendenza a “spiare” i social e le conversazioni del partner;
  • tendenza a credere che gli altri abbiano un secondo fine nel stringere una relazione con lui/lei;
  • costante bisogno di rassicurazioni e di mettere alla prova l’altro/a;
  • diffidenza nei confronti delle nuove conoscenze;
  • tendenza a dubitare di ciò che gli viene detto, a prescindere da chi lo dica;
  • tendenza a pretendere molto dalle relazioni, soprattutto sentimentali, per comprendere quanto l’altra persona faccia sul serio.

Piu il coinvolgimento emotivo futuro con un’altra persona crescerà, più questi sintomi si manifesteranno. 

Pisantrofobia: cause

Spesso la pisantrofobia ha messo radici già nell’infanzia, quando gli adulti, più generalmente i genitori, raccontavano al bambino delle piccole “bugie a fin di bene”, ad esempio promettendogli un premio per far sì che faccia il bravo: il bambino si carica di aspettative.

Quando il premio promesso si rivela una bugia, gli scenari possono essere due, a seconda del carattere del bambino:

  • se il bambino è estroverso può sfogare la sua delusione con rabbia e capricci;
  • se il bambino è introverso finisce per rimuginare interiormente sulle false promesse degli adulti: se queste si protraggono nel tempo il bambino accumula una serie di feedback negativi che attribuisce all’esterno e tende a sviluppare un sentimento di sfiducia.

Il bambino introverso da adulto tenderà a muoversi sospettosamente, stringerà relazioni incerte e piene di dubbi, e resterà in attesa dell’ennesima ed inevitabile delusione. 

Dopo il fallimento di una o più relazioni, sentimentali o amicali, in cui la fiducia viene tradita, iniziano a nascere nella persona pensieri come “perché capirà sempre a me?” , o “finirò per stare da solo” o anche “non permetterò che mi succeda ancora”. 

Sono pensieri normali, che ognuno di noi ha avuto almeno una volta nella propria vita. 

Ma quando questi pensieri iniziano a prendere il sopravvento, allora possono dare origine alla pisantrofobia. 

Questo genere di pensieri è associato e dà luogo a sensazioni ed emozioni negative, ad esempio:

  • perdita di fiducia in se stessi e negli altri;
  • delusione e frustrazione;
  • bassa autostima;
  • tristezza e/o rabbia;
  • senso di colpa e vergogna. 

Queste sensazioni ed emozioni vengono generalizzate: si inizia a pensare che con ogni probabilità accadrà di nuovo di essere feriti, traditi e che di fronte alla sofferenza che ne deriverebbe, sarà meglio non rischiare. 

La paura che accada di nuovo porta ad alzare dei muri, che impediscono a chiunque di raggiungere davvero il pisantrofobo. 

La pisantrofobia non è solo mancanza di fiducia nei confronti degli altri, ma anche scarsa autostima, mancanza di fiducia in sè stessi e nel proprio metro di giudizio. 

In una situazione normale, quando si conosce qualcuno, il nostro intuito ci indica se quella persona possa essere degna di fiducia o meno, e questa intuizione influenza il nostro comportamento con la nuova conoscenza. 

Anche il pisantrofobo ha delle intuizioni in questo senso, ma ha anche, purtroppo, scarsa fiducia nelle sue intuizioni: ha il dubbio di sbagliarsi, di fidarsi di qualcuno che istintivamente sembra degno di fiducia e che invece lo farà soffrire di nuovo. 

E a quel punto inizia a pensare che, essendo più indifeso a causa delle sofferenze passate, non riuscirà a difendersi adeguatamente qualora quella persona non si rivelasse degna della fiducia a lei data. 

Nasce un circolo vizioso, si entra in un loop di pensieri da cui è difficile uscire e la fobia diventa, così, limitante. 

Pisantrofobia: conseguenze

La pisantrofobia provoca un danno non solo a chi ne soffre, ma anche a chi lo circonda: persone slegate da chi lo ha fatto soffrire in passato e che meriterebbero fiducia: una fiducia che gli viene, invece, negata.

Il pisantrofobo, soprattutto in una relazione sentimentale, non riuscirà a “lasciarsi andare” del tutto, perché sarà sempre in allerta, in attesa che la delusione arrivi.

Costruire una relazione con qualcuno, soprattutto amicale o sentimentale, diventa difficile per chi soffre di pisantrofobia: la paura di soffrire di nuovo aumenta progressivamente, fino a superare la voglia di andare avanti. 

Per questo motivo spesso le persone che soffrono di pisantrofobia interrompono bruscamente le relazioni: la paura di soffrire supera la forza di proseguire in quella relazione. 

Pisantrofobia: chiedere aiuto

In seguito ad una relazione fallimentare in cui la fiducia è stata tradita è normale provare dolore, diffidenza e paura verso il futuro, ma ogni relazione, di qualsiasi natura sia, è basata sulla fiducia ed è importante imparare a dare di nuovo fiducia per poter far entrare nella nostra vita persone che ci donino benessere. 

Per arrivare a questo risultato sarà importante rivolgersi ad un professionista, il quale ti accompagnerà nei vari passi di questo percorso:

  • elaborare le esperienze negative del passato e vissute come traumatiche: è un passo fondamentale perche tutto nasce da lì, anche se a volte sembriamo esserne inconsapevoli;
  • imparare ad accettare il torto subito ed il dolore che ne è derivato come parte della vita: può capitare di venir delusi e di soffrire, ma non per questo deve capitare sempre;
  • fare autoanalisi su noi stessi per capire ciò che possiamo migliorare;
  • smetterla di addossarsi tutte le colpe e responsabilità: può capitare di sbagliare nel giudicare qualcuno e dargli fiducia, e gli errori servono proprio per imparare una lezione, ma la soluzione non sarà quella di autoisolarsi;
  • imparare a dare fiducia a qualcuno, ma poco alla volta.

Per richiedere una consulenza psicologica puoi fissare un appuntamento contattandomi al numero 3925434665 o all’indirizzo mail psicologaromamarconi@gmail.com

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