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Erotomania o Sindrome dell’amore non corrisposto: come riconoscerla:

Chi nel corso della sua vita non si è mai trovato a vivere un amore non corrisposto?

Rendersi conto di non essere ricambiati può portare a notevole sofferenza, ma la maggior parte delle persone, con un’adeguata dose di tempo, metabolizza il rifiuto e va avanti con la sua vita.

L’erotomane non è in grado di metabolizzare il rifiuto: si convince, invece, che l’amato corrisponda i suoi sentimenti. 

Erotomania: definizione

Si definisce “erotomane” una persona convinta (convinzione infondata ed ossessiva) che un’altra persona provi sentimenti amorosi nei suoi confronti. 

Spesso la persona amata è una persona di rango sociale superiore (un re, addirittura), o di grande ricchezza intellettuale (un medico o un professore), o “irraggiungibile”, come una persona famosa.

L’erotomania, secondo il DSM 5, è considerato un disturbo delirante, caratterizzato dalla presenza di un sistema delirante non bizzarro, che deve durare per almeno 1 mese, e nel quale sono presenti allucinazioni (soprattutto tattili ed olfattive se connesse al tema delirante).

Il funzionamento psicosociale ed il comportamento ( a parte le situazioni riguardanti direttamente il delirio) non devono essere compromessi in modo rilevante, e vanno escluse alterazioni dell’umore ed i casi in cui il delirio derivi da l’utilizzo di sostanze o da condizioni mediche generali.

L’erotomania può essere connessa ad altre patologie mentali, come la schizofrenia.

A volte può condurre chi ne soffre a comportamenti molesti tipici dello stalking: l’erotomane può inviare fiori alla persona amata, pedinarla, spiarla, e ricercarla ossessivamente tramite telefonate.

Erotomania: cenni storici 

Il termine “erotomania” deriva dal greco e significa letteralmente “amore insano”. 

Nella mitologia greca venivano presentati spesso esempi di amori malati: ad esempio il satiro Pan è spesso ritratto nell’atto di inseguire ninfe che fuggono via disperate.

L’erotomania o Sindrome dell’amore non corrisposto, viene chiamata Sindrome di Clérambault, prendendo il nome dello psichiatra francese che per primo pubblicò un saggio in merito: Clérambault riportò il caso di una donna francese di 53 anni convinta che Re Giorgio IV d’Inghilterra la amasse e comunicasse con lei attraverso spostamenti delle tende di Buckingham Palace. 

Erotomania: come riconoscerla

Nell’erotomania ci sono 3 segnali

  • Non accettazione del rifiuto da parte dell’amato; 
  • L’autoconvinzione che l’amato sia innamorato; 
  • La creazione di un mondo immaginario e, nei casi più gravi, episodi di schizofrenia. 

Alla base dell’erotomania c’è un sistema di false credenze: l’erotomane è convinto che sia l’altro ad amarlo segretamente, che l’altro abbia fatto il primo passo ma che non osi o non possa dichiararsi (magari per timidezza), o che dissimuli il suo amore.

Quindi cercherà lui stesso di entrare in contatto con l’amato, convinto del fatto che sia l’amato a volerlo: inizierà a seguirlo e cercherà di entrare poco a poco nella sua vita e nella sua intimità.

Può credere che l’amato comunichi con lui attraverso messaggi nascosti: ad esempio con determinate posture del corpo.

A volte l’erotomane può comportarsi come se avesse una regolare relazione: inviano fiori e cioccolatini, fanno telefonate.

A volte manifestano allucinazioni e gelosie su dettagli specifici legati alla loro cotta.

L’erotomania è caratterizzata da 3 fasi:

  • fase della speranza: l’erotomane spera che l’amato si dichiari apertamente. Può essere una fase di lunga durata: spesso l’erotomane resta in questa fase, come imprigionato;
  • fase della delusione: dopo un reale riscontro negativo il malato cade in depressione, diventa aggressivo e può avere tendenze suicide. Oppure rimuove gran parte dell’accaduto se riesce a prenderne le giuste distanze;
  • fase del rancore: l’aggressività e la rabbia si possono rivolgere verso l’amato e possono condurre, in rarissimi casi, all’omicidio. Meno raro è che si verifichino minacce frequenti di suicidio ed episodi di stalking, con molestie verbali, fisiche o psicologiche.

L’erotomane ascolta con aggressività consigli e pareri degli altri. Rifiuta di accettare la sua patologia, nonostante sia in grado di percepirla.

Non accetta, anzi rifiuta l’ingresso verso uno stadio più avanzato della malattia, scatenando collera ed odio.

Si forma una visione della realtà deformata dalla paranoia ed ogni cosa sembra legata all’amato e all’attesa di un segnale da parte sua.

Può accadere che l’amato non abbia nessuna relazione con il malato, ed a volte può addirittura trattarsi di un personaggio immaginario.

L’amato, dal canto suo, non fa niente per incoraggiare l’erotomane, anzi cerca di chiarire l’equivoco se può, purtroppo senza esito positivo in quanto le sue parole vengono interpretate come conferma del reciproco interesse: si, perchè se dopo essersi dichiarato viene respinto, l’erotomane escogiterà delle ragioni per spiegare o scusare il comportamento dell’amato. Queste giustificazioni possono essere molto complesse e palesemente false, ma gli permettono di continuare a credere di essere corrisposti: è un’efficace forma di difesa, in quanto ogni rifiuto, anche esplicito ed estremo, non viene considerato.

L’erotomane è irascibile, nervoso, ha un’aria turbata e/o distaccata dalla realtà, fa spesso discorsi confusi e deliranti sui suoi rapporti interpersonali, presenta scarse capacità logiche, sembra avere uno scarso equilibrio e coerenza, uniti a spiccato egocentrismo. È autoreferenziale ed esagerato quando parla di prodezze sentimentali.

Le cause dell’erotomania possono essere ricercate nella mancanza d’affetto durante l’infanzia da parte delle figure di attaccamento, o a traumi passati, legati a situazioni di rifiuto (spesso durante l’infanzia) in cui ci si è trovati impreparati o passivi.

L’erotomania può avere un esordio improvviso e un decorso cronico, se viene superata la prima fase (fase della speranza). Esordisce principalmente dai 30 anni in poi e sono principalmente le donne a soffrirne, soprattutto se non sposate.

L’erotomania può essere anche un comportamento difensivo contro la depressione e la solitudine, portando chi ne soffre ad inventare un mondo totalmente intrapsichico.

Qual’è la differenza tra erotomania e stalking?

Quello dell’erotomane è un amore romantico e non interessato al possesso: si tratta, certo, di un amore paranoico e ossessivo compulsivo ma non violento (tranne rari casi).

Come già scritto in precedenza può sfociare nello stalking.

Erotomania: cura

La prima difficoltà che un erotomane incontrerà sarà quella di accettare di essere affetto da un disturbo psichico: accettarlo significherebbe realizzare il rifiuto, ed è proprio qui che sta il problema. 

È necessario iniziare una terapia per comprendere quale può essere stata la causa scatenante, ed eventualmente associare alla terapia dei farmaci, qualora necessari.

È richiesto l’aiuto della famiglia, importante per aiutare l’erotomane a diventare consapevole del proprio disturbo e, successivamente, uscirne.

Le strategie per arrivare a questo scopo possono essere varie: ad esempio alcuni terapeuti aiutano il soggetto a liberarsi dell’ossessione, mentre altri cercano di deviare il pensiero fisso su altri oggetti.

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