La sindrome di Calimero: che cos’è il vittimismo
Ti senti sfortunato? Pensi che tutti i tuoi fallimenti derivino dalla sfortuna e che tutti ce l’abbiano con te?
Potresti soffrire della Sindrome di Calimero.
Approfondiamo insieme che cos’è e come superarla.
La sindrome di Calimero: definizione
La sindrome di Calimero indica un disturbo che porta chi ne soffre ad assumere un atteggiamento vittimistico, dando la responsabilità di ogni errore, evento negativo, o fallimento alla sfortuna.
Il Calimero si sfoga con continue lamentele su se stesso e su ciò che lo circonda, descrivendosi come vittima della sfortuna.
La sindrome di Calimero è caratterizzata da un forte senso di disagio e sfiducia, auto-svalutazione, disistima e visione negativa di sè.
Questa condizione può protrarsi per settimane o anni, oppure diventare la principale modalità con cui viene affrontata la vita.
La sindrome di Calimero: caratteristiche
La sindrome di Calimero è caratterizzata da 2 aspetti principali:
- pessimismo: i pensieri e i comportamenti negativi ricoprono l’intera o buona parte della giornata del Calimero;
- vittimismo cronico: l’individuo si presenta come costante “vittima degli eventi al quale va sempre tutto male”. È una vera e propria strumentalizzazione della sofferenza stessa.
Sono numerosi i comportamenti tipici di coloro che soffrono della sindrome di Calimero:
- ogni cosa è colpa degli altri: sono sempre gli altri o le circostanze esterne a determinare un risultato, e mai le loro azioni o comportamenti;
- tendono a vedere sempre il negativo e mai il positivo: se gli viene fatto notare attaccano l’altro accusandolo di mancata comprensione;
- si appigliano al minimo dettaglio per accusare l’altro di malafede e sentirsi vittime;
- si lamentano di continuo, senza l’intenzione di cercare delle soluzioni ma allo scopo di richiamare attenzione e compassione;
- non sono in grado di fare auto-analisi e auto-critica: sono convinti di non avere colpa, per cui non accettano critiche costruttive dato che non c’è niente che non va nel loro atteggiamento;
- esprimono invidia e critica verso gli altri, i loro successi e la loro felicità.
Chi soffre della sindrome di Calimero tende a svalutarsi molto, ha una visione negativa di sè, si lamenta e auto-commisera di continuo, risucchiando le energie di partner, familiari ed amici, come un “vampiro energetico”.
Ogni evento viene vissuto in maniera negativa, e non si preoccupano di porsi degli obiettivi concreti, partendo dalla convinzione che tanto a loro va tutto male.
Colpevolizzando gli altri e le circostanze esterne, si evita di fare i conti con se stessi, con i propri limiti e le proprie difficoltà.
I Calimero instaurano relazioni basate sul ricatto affettivo inducendo nell’altro il senso di colpa, dato che la colpa è sempre altrui.
Se l’altro rifiuta di prendersi la colpa che gli viene attribuita dal Calimero, diventa un “nemico” da odiare e al quale fare la guerra.
Tuttavia, anche se l’altro accettasse la colpa che il Calimero gli attribuisce, verrebbe guardato con diffidenza, in quanto al Calimero manca la fiducia di base che gli permette di lasciarsi andare in una relazione.
La sindrome di Calimero: differenza tra vittima e vittimista
È importante ricordare che vittima e vittimista non sono la stessa cosa:
- la vittima affronta e gestisce l’ingiustizia subita in modo maturo, facendo affidamento alle sue risorse personali e correggendo i propri errori per migliorare in futuro;
- il vittimista non è realmente interessato alla risoluzione del problema (sia perché dovrebbe ammettere di avere una responsabilità sia perché se risolvesse il problema, non potrebbe più lamentarsi della sua sfortuna) e utilizza le sue “sventure” per manipolare altre persone.
La sindrome di Calimero: cause
Le cause risiedono spesso nell’infanzia, ad esempio aver subito episodi di violenza fisica o psicologica, o trascuratezza da parte della famiglia di origine.
Subire un’ingiustizia da adulti può far riaffiorare immediatamente i ricordi dolorosi dell’infanzia.
Normalmente la prima reazione sarebbe di rabbia verso il colpevole, mentre nella sindrome di Calimero la rabbia è verso la vita stessa. Si matura il pensiero di essere sfortunati in tutto, l’autostima subisce un crollo e si desidera compatimento da parte degli altri.
In altri casi, il vittimismo è stato appreso da un genitore, il quale poteva far sentire in colpa o inadeguato il futuro Calimero.
Le lamentele riportate dal Calimero possono essere associate a tematiche più profonde di quanto non pensiamo: invece di esprimere una preoccupazione intima e personale, la lamentela si concentra su questioni superficiali.
Nel vittimismo patologico si può rivivere l’ansia di non essere mai stati davvero aiutati da qualcuno quando erano bambini ed erano vittime di ingiustizie.
La convinzione, profondamente radicata, che non abbia potuto esprimere i suoi bisogni in modo diretto perché non interessavano a nessuno, lo ha portato ad esprimerli in modo esasperante, pur di venire ascoltato.
La sindrome di Calimero: conseguenze
Se il Calimero continuerà ad essere profondamente convinto che gli altri non lo accettano, finirà per auto-escludersi dalle occasioni di vita sociale come conseguenza della sua scarsa autostima e della sua convinzione di non essere all’altezza degli altri.
Più di frequente sono gli altri a fuggire dal Calimero, stanchi delle sue continue lamentele e di essere il capro espiatorio.
Attribuendo sempre la responsabilità all’esterno, il Calimero rischia di non vedere i propri limiti e le proprie responsabilità, e di non imparare dagli errori.
La sindrome di Calimero: come superarla
La sindrome di Calimero richiede l’intervento di un professionista che lo aiuti a riconoscere il suo costante comportamento pessimista e vittimista, e il suo rifiuto ad affrontare le situazioni e porre rimedio.
Il percorso psicoterapeutico avrà diversi obiettivi, quali prendere consapevolezza del problema e della sua origine, accrescere la propria autostima, imparare a guardare le situazioni da un altro punto di vista, imparare ad affrontarle in modo maturo ed imparare ad esprimere le proprie emozioni in modo sano e non attraverso una lamentela.
Se con questo articolo ti sei riconosciuto nella sindrome di Calimero, non rimandare l’inizio di un percorso: puoi contattarmi al numero 3925434665 o all’indirizzo email psicologaromamarconi@gmail.com