Gioco d’azzardo: quando il gioco smette di essere divertente
Per gioco d’azzardo patologico o ludopatia si intende una dipendenza comportamentale che può compromettere gravemente la qualità della vita della persona che ne è affetta e distruggere quella dei suoi cari.
Il gioco d’azzardo, a causa delle somme elevate di debiti, provoca spesso la rovina finanziaria, nonché al compimento di comportamenti criminali.
Vediamo insieme che cos’è la ludopatia e quali sono le strade percorribili per uscirne.
Gioco d’azzardo: definizione
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità e il DSM-5, la ludopatia è un comportamento problematico persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo, il quale porta a disagio o compromissione del funzionamento individuale clinicamente significativi.
Per poter diagnosticare la ludopatia devono essere rilevate 4 o più delle seguenti condizioni in un arco temporale di 12 mesi:
- giocare quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata;
- stato di irrequietezza o irritabilità se si riduce o sospende il gioco;
- ripetuti ed infruttuosi tentativi per controllare, ridurre o smettere di giocare;
- pensieri persistenti inerenti al gioco;
- il gioco d’azzardo viene praticato maggiormente nei momenti in cui la persona si sente a disagio: ansia, depressione, ecc;
- nuovi tentativi nel gioco dopo perdite (anche ingenti) per “rincorrere” le proprie perdite;
- bugie per occultare la propria dipendenza;
- compromissione delle relazioni significative e del funzionamento sul lavoro o nello studio a causa del gioco;
- richieste di prestiti di denaro ad altre persone per risanare i propri debiti di gioco.
Il gioco d’azzardo patologico è in continua crescita perché molto accessibile: per sviluppare la ludopatia non è necessario rinchiudersi giorno e notte in un casinò.
Si può sviluppare anche giocando al lotto, alle schedine, ai gratta e vinci.
Non dimentichiamo inoltre che il gioco d’azzardo è anche online: è un canale facilmente accessibile.
Il gioco d’azzardo patologico colpisce maggiormente adolescenti e studenti universitari e tende a manifestarsi maggiormente nelle persone di sesso maschile.
Gioco d’azzardo: le 4 fasi
Generalmente il decorso della ludopatia è insidioso e, una volta innescato il meccanismo, è cronico: chi ne soffre può giocare per anni in un modo socialmente accettato (ad esempio 1 o 2 gratta e vinci a settimana) e poi, in un momento di maggiore fragilità avere un esordio brusco.
La modalità del gioco può essere regolare o episodica.
L’impulso a giocare dipende anche dal periodo: stress o depressione lo aumentano.
Il gioco d’azzardo segue generalmente 4 fasi:
- fase vincente: il gioco è occasionale, spesso ci sono delle vincite ed utilizzato come sfogo o piacevole distrazione;
- fase perdente: ci sono spese continue ed ingenti e perdite frequenti: iniziano l’ossessione per il gioco, le bugie, i primi debiti e i primi segnali di una dipendenza;
- fase della disperazione: il giocatore perde il controllo, mentre panico, azioni illegali e l’isolamento sociale ed affettivo prendono il sopravvento;
- fase critica: il giocatore prende consapevolezza di avere un problema e mette in atto tentativi realistici di smettere, di ricostruire i legami familiari e di porre rimedio ai suoi errori.
Gioco d’azzardo: le cause
La ludopatia non sembra avere una sola causa ma piuttosto una concomitanza di ragioni:
- predisposizione genetica: sarebbe legata a particolari vulnerabilità di tipo neurobiologico.
Ad esempio, chi sviluppa dipendenze patologiche di solito ha difficoltà nella gestione e nel controllo degli impulsi a causa dell’ alterazione di alcuni neurotrasmettitori associati a serotonina, noradrenalina e dopamina; - fattori ambientali: ad esempio chi è cresciuto in famiglie in cui uno dei membri era ludopatico, sarebbe più predisposto a sviluppare il disturbo;
- fattori scatenanti: eventi traumatici, fattori psicologici come stress, ansia, depressione, licenziamento, divorzio, ecc.
Infine, in chi ha già sviluppato il disturbo, ci sono fattori di mantenimento che rinforzano la dipendenza da gioco d’azzardo: l’eccitazione data dal non sapere se si vincerà o perderà, la vittoria e la sconfitta, l’illusione di poter evadere dai propri problemi.
Gioco d’azzardo: come uscirne
Il Centro Nazionale Dipendenze e Doping, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, ha creato la piattaforma Uscire dal gioco (puoi informarti qui).
Il sito si rivolge a coloro che vogliono cambiare il proprio comportamento di gioco patologico, fornisce inoltre indicazioni concrete e facilita l’incontro tra cittadini e servizi presenti sul territorio.
Qui è possibile trovare un elenco dei Centri per la cura del disturbo da gioco d’azzardo presenti in Italia.
Il SerDP è gratuito e diretto: non si paga nessun ticket nè è prevista la richiesta del medico di famiglia, ed è garantito l’anonimato.
I familiari spesso tentano di aiutare la persona cara affetta dal disturbo, finendo, però, per assecondare le sue richieste economiche o dandogli fiducia quando afferma che non succederà più, che era l’ultima volta.
Nel trattamento della ludopatia può avere una grande importanza un percorso terapeutico di coppia o familiare: il coniuge o l’intera famiglia, soprattutto se conviventi di chi soffre del disturbo, possono dare un aiuto concreto nell’aiutarlo ad uscirne, guidati da un terapeuta che li aiuterà sia nel comprendere le cause scatenanti il problema (ad esempio un momento di difficoltà sul lavoro che in casa è stato ignorato o sottovalutato oppure un periodo di crisi nella coppia), sia nel fissare delle regole economiche utili durante il periodo di guarigione.
Se stai prendendo consapevolezza di soffrire di ludopatia, non rimandare ed inizia una terapia, possibilmente con le persone che ti sono vicine e che possono aiutarti.
Puoi contattarmi al numero 3925434665 o all’indirizzo email psicologaromamarconi@gmail.com