La sindrome di Otello: la gelosia ossessiva nei confronti dell’altro/a
In una relazione amorosa è giusto che sia presente una sana gelosia, la quale tiene vivo l’interesse verso l’altro e contribuisce al funzionamento della relazione.
Ma cosa accade quando la gelosia non è più sana ma patologica?
In questo caso si parla di Sindrome di Otello.
Vediamo insieme di cosa si tratta.
La sindrome di Otello: l’origine del nome
La sindrome di Otello prende il nome dal personaggio shakespeariano di Otello, protagonista dell’omonima tragedia rappresentata per la prima volta nel 1604.
Otello è un generale moro al servizio di Venezia nella lotta contro i Turchi. È un uomo carismatico ed è nota a molti la sua devozione alla sposa Desdemona. La popolarità di Otello non è però gradita all’invidioso consigliere Iago, il quale inizia a insidiare nella mente di Otello il sospetto che la moglie lo tradisca con Cassio, il suo luogotenente.
Otello inizia a sospettare sempre più della moglie, finendo per assumere atteggiamenti sempre più ossessivi nei suoi confronti. Al termine della tragedia, Otello assassinerà Desdemona credendola infedele, salvo poi scoprire la verità riguardo le macchinazioni di Iago. Distrutto dal dolore, Otello si toglie la vita.
La sindrome di Otello: definizione e caratteristiche
La sindrome di Otello consiste in una forma di gelosia ossessiva e nel DSM-5 rientra nella categoria del Disturbo Delirante di tipo geloso.
È un interesse morboso ed incontrollabile riguardante la presunta infedeltà del/la partner: chi ne soffre ha la convinzione assoluta di esser tradito e ingannato dal proprio partner (pur non avendo prove tangibili che attestino il tradimento) e imposta tutta la vita di coppia sulla base della certezza che lo tormenta.
La Sindrome di Otello si manifesta solitamente quando una persona accusa in modo ossessivo e delirante il proprio partner di essergli infedele e lo fa senza avere alcuna prova reale.
Chi soffre di questa sindrome è travolto da un insieme di sentimenti ed emozioni, come: ostilità, possessività, diffidenza, intransigenza, insicurezza, angosce, il bisogno di dominare e la mania di controllo.
La gelosia patologica lacera la relazione giorno dopo giorno, provocando molta sofferenza all’interno della coppia.
Il geloso fa vivere sempre sotto pressione il partner con le sue persecuzioni e vive lui stesso malissimo per la presenza costante ed ossessiva nella sua mente della sua convinzione che il partner lo stia tradendo.
Infatti la persona gelosa non ha lo scopo di scoprire se il partner lo stia tradendo o meno: ne è già certo, quindi vuole farglielo ammettere ad ogni costo, tramite interrogatori serrati, stalking, controllo delle chat e dei social, ecc, sperando che il partner confessi o si contraddica.
A volte il partner, nella speranza di porre fine a questo tormento, ammette un tradimento in realtà inesistente.
La persona gelosa non si placherà, ma intensificherà la sua aggressività avendo avuto finalmente conferma del suo pensiero, arrivando anche ad atti di violenza nei confronti di se stesso, del partner o del presunto amante.
La sindrome di Otello: quattro sfumature
La sindrome di Otello si può manifestare secondo 4 differenti sfumature:
- gelosia ossessiva: il dubbio di non essere amati è un tormento. La persona gelosa assedia il partner con interrogatori, controlli ossessivi ecc, dei quali riconosce l’irrazionalità ma non riesce ad evitarli in alcun modo;
- gelosia depressiva: la persona gelosa ha paura di non essere abbastanza per il partner, alla sua altezza ed amato. Ne soffrono soprattutto le donne;
- gelosia ansiosa: chi ne soffre ha una grande ansia anticipatoria di essere lasciato ed abbandonato;
- gelosia paranoica: la persona gelosa è estremamente convinta dell’infedeltà del partner, e tenta in tutti i modi di farlo confessare.
La sindrome di Otello: Le cause nell’infanzia
Spesso chi soffre di gelosia patologica ha vissuto, durante l’infanzia, momenti di forte abbandono da parte dei genitori.
Questo vissuto fa sì che da adulto si ricerchino costantemente conferme. Molte volte per questi bambini le rassicurazioni non sono mai abbastanza e la paura del tradimento è sempre presente.
La gelosia patologica proviene da schemi maladattivi disfunzionali generati da mancanze affettive dell’ambiente familiare: questi schemi alimentano nella persona la convinzione che le figure di accudimento li abbandoneranno o smetteranno di occuparsi dei loro bisogni.
In questi casi spesso uno o entrambi i genitori sono stati percepiti come inaffidabili, poco presenti o sono morti prematuramente.
Chi soffre di questa forma di gelosia, a causa di questo schema disfunzionale, è convinto che i suoi bisogni di cura, amore, affetto, consolazione ed accettazione rimarranno insoddisfatti perché da bambino è stato privato di queste cure o è possibile che uno o entrambi i genitori lo abbiano criticato e fatto sentire inadeguato, non abbastanza, non amabile.
Da adulto spesso eviterà di avventurarsi nelle relazioni amorose pensando di non essere abbastanza interessante per altre persone e che verrà abbandonato, magari per un partner più interessante.
La sindrome di Otello può essere causata da uno scompenso psicotico acuto e sono stati descritti molti casi di gelosia delirante anche dopo ictus e malattie celebrali.
La sindrome di Otello: chi soffre di gelosia patologica
Le persone che soffrono di questa sindrome sono caratterizzate da bassa autostima, insicurezza, si sentono inadeguate e poco interessanti e non si riconoscono delle qualità positive.
Sia uomini che donne possono soffrire della sindrome di Otello, ma questa si manifesta in modo differente tra i due generi: gli uomini manifestano la propria gelosia ricorrendo soprattutto ad agiti psico-fisici; mentre le donne tendono a somatizzare e reprimono le proprie emozioni in una forma di gelosia depressiva.
La sindrome di Otello: campanelli d’allarme
Non è sempre facile riconoscere i sintomi della sindrome di Otello, perché spesso alcuni comportamenti possono apparire come normali all’interno di una coppia. Tuttavia ci sono dei campanelli d’allarme da non sottovalutare:
- reazioni aggressive e violente in seguito ad eventi futili;
- costante monitoraggio delle attività del partner;
- accuse di tradimento in assenza di seri motivi;
- tentativi di sabotare il partner o di metterlo in ridicolo davanti al presunto amante;
- perdita di contatto con la realtà;
- l’incapacità di controllare la gelosia al punto di non esserne consapevole;
- l’incapacità di frenare i propri impulsi.
La gelosia patologica può seguire una sua evoluzione:
gelosia -> rabbia -> odio -> vendetta (acting out).
La sindrome di Otello: chiedere aiuto
Sdrammatizzare e far finta che non ci sia un problema non sono certo le soluzioni giuste da adottare se ci si rende conto che il nostro partner soffre della sindrome di Otello: se sottovalutata, la situazione non può che peggiorare.
Cosa fare allora?
Il primo passo è sempre quello di ammettere di avere un problema e chiedere aiuto.
Attualmente, il trattamento della sindrome prevede l’integrazione di due approcci:
- la terapia farmacologica, tramite l’assunzione di antipsicotici, antidepressivi o ansiolitici, prescritti a seconda dei sintomi e della storia clinica del paziente;
- un percorso di psicoterapia: generalmente si interviene con un approccio cognitivo-comportamentale o con una terapia di coppia utilizzando un approccio sistemico-relazionale.
L’obiettivo è quello di stimolare una comunicazione sincera ed empatica tra i partner e far sì che la persona gelosa possa demolire gli schemi disfunzionali che si sono creati nella sua infanzia ed elaborare il lutto della fantasia di un amore perfetto ed eterno, esente da rischi e difficoltà.
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2 commenti
Mary
Buongiorno vorrei fare una seduta
Psicologa Roma Marconi
Buongiorno Mary e grazie per avermi contattata.
Può scrivermi al numero 3925434665 o all’indirizzo mail psicologaromamarconi@gmail.com e spiegarmi meglio la sua situazione?
Le darò le informazioni necessarie riguardo le sedute,
Grazie e buona giornata,
Dott.ssa Pardo Francesca