la sindrome del nido vuto
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La Sindrome del Nido Vuoto: che cos’è e come superarla

I figli inevitabilmente crescono e prima o poi decidono di intraprendere la loro strada, andando via di casa e creandosi una propria autonomia ed indipendenza.

Secondo le fasi del ciclo di vita è normale che i figli, una volta adulti diventino autonomi e vadano via di casa, ma nonostante questo processo sia normale, andar via dalla casa della famiglia di origine può causare nei genitori la cosiddetta “Sindrome del Nido Vuoto”.

Vediamo insieme di cosa si tratta e come superarla al meglio. 

La Sindrome del Nido Vuoto: definizione

Quando si parla di “Sindrome del Nido Vuoto” ci si riferisce ad uno stato di afflizione e tristezza, quasi luttuoso, sperimentato spesso dai genitori quando i figli vanno via di casa: si tratta di un insieme di pensieri e sentimenti negativi e nostalgici che nascono quando i genitori, dopo aver cresciuto ed accudito uno o più figli, si trovano soli o con un partner con il quale non c’è più sintonia. 

La Sindrome del Nido Vuoto viene sviluppata, generalmente, dal genitore che non lavora, che non ha interessi propri, che si concentra in modo totalizzante sul ruolo di genitore tralasciando la propria individualità. 

In genere questo genitore ha un rapporto di coppia inesistente o conflittuale e quindi investe tutto sul suo ruolo di genitore. 
Sono soprattutto le donne a sviluppare la sindrome del nido vuoto.

Alla base della Sindrome del Nido Vuoto c’è la difficoltà a superare il lutto della separazione e a gestire il tempo libero che improvvisamente il genitore si trova ad avere. 

In media, al giorno d’oggi, un figlio va via di casa intorno ai 30 anni: la loro uscita di casa comporta per loro un grande cambiamento, perché devono svincolarsi dalla famiglia di origine per creare una propria autonomia, con una casa, un/una partner, un lavoro, dei figli. 

Ma questa uscita coinvolge anche i genitori che devono attivarsi per rispondere ai forti cambiamenti che la separazione da un figlio comporta, accettando la loro indipendenza e riconoscendogli lo status di adulti.

Attenzione: il fatto che i genitori abbiano difficoltà a gestire il trasferimento non significa che non siano felici del fatto che i loro figli abbiano raggiunto un’indipendenza, ma solo che gli risulta difficile vivere in una casa più vuota ed affrontare una nuova routine quotidiana. 

I genitori si trovano a vivere da soli dopo un lunghissimo periodo in cui erano in compagnia dei figli e questo darà luogo a nuove dinamiche: da una parte la riscoperta della vita di coppia, del partner, e dei sentimenti verso l’altro, e dall’altra la possibilità di arrivare ad una separazione, perché da soli con l’altro non si riesce più a stare. 

Infatti, con l’uscita dei figli da casa, la coppia si ritrova a chiedersi se restare insieme o lasciarsi: ritrovandosi da soli dopo tanti anni, la coppia può non trovare uno scopo, un qualcosa che li tenga ancora uniti. 

Si può manifestare, quindi, una grave crisi di coppia, caratterizzata o da conflitti irrisolti che sono stati sepolti per anni oppure da conflitti nuovi, perché ogni partner è maturato per conto proprio negli anni. 

Quando arrivano i figli nella nostra vita molti conflitti, desideri e bisogni individuali e di coppia vengono messi a tacere per il bene dei figli, ma quando questi diventano adulti e vanno via di casa, i conflitti possono riemergere. 

Questa crisi può essere superata solo con un investimento sulla coppia, per riscoprire un’intimità persa da tempo o che magari non c’è mai stata.

Sia che si tratti di due genitori, sia di un genitore single, sarà importante incrementare la socializzazione e gli hobby, che spesso con i figli vengono tralasciati.

La Sindrome del Nido Vuoto: caratteristiche

Le principali caratteristiche della Sindrome del Nido Vuoto sono:

  • tristezza;
  • sensazione di incertezza;
  • perdita di senso della vita;
  • senso di abbandono;
  • solitudine;
  • senso di colpa: possono anche credere che il figlio se ne sia andato a causa dei conflitti avvenuti nel passato e che quindi sia colpa loro;
  • depressione;
  • ansia, insonnia, svogliatezza, irritabilità.

La Sindrome del Nido Vuoto: cause

Spesso i genitori che sviluppano la Sindrome del Nido Vuoto possono aver vissuto un trauma di abbandono nella loro infanzia: i sintomi che ne derivano scompaiono quando trovano un compagno fisso con il quale condividere la propria vita, e il pensiero della famiglia e dei figli contribuisce a tenerli lontane le ansie. 

Quando però i figli vanno via di casa si riaffacciano i sintomi del trauma originario. 

In alcuni casi possono, invece, aver avuto dei genitori iper-protettivi, il che li ha portati ad avere difficoltà ad acquisire una propria autonomia durante l’adolescenza.

Spesso si tratta di persone che hanno una bassa autostima. 

La Sindrome del Nido Vuoto: conseguenze

Questi pensieri permangono, normalmente, per un periodo passeggero e possono essere accompagnati dallo sviluppo di disturbi psicologici transitori come sintomi depressivi o psicosomatici che, generalmente, scompaiono in pochi mesi. 

Il problema insorge quando queste sensazioni di tristezza, angoscia e paura si protraggono nel tempo, accompagnate dall’incapacità di adattarsi alla nuova situazione familiare: questo può rappresentare un segnale d’allarme per lo sviluppo di patologie più gravi, ad esempio uno stato depressivo serio.

A volte chi non riesce a superare il distacco in modo funzionale può sviluppare un atteggiamento quasi ossessivo ed invadente nei confronti dei figli, cercando un contatto forte e quotidiano ed andando a minare il rapporto con loro.

La Sindrome del Nido Vuoto: consigli per affrontarla al meglio

  • non colpevolizzate i vostri figli per essere andati via di casa;
  • dategli fiducia e non scaricategli addosso dubbi e paure;
  • evitate ricatti (“te ne sei andato, allora non mi sentirai/vedrai più!”);
  • assicuratevi che i vostri figli, prima che vadano via di casa, sappiano prendersi cura di se stessi o, in caso contrar aiutateli ad imparare;
  • offritegli il supporto necessario;
  • potete far sì che il trasferimento sia progressivo, iniziando magari dai fine settimana;
  • mantenete dei contatti frequenti, ma senza sfociare nell’ossessione e nell’invadenza.

La Sindrome del Nido Vuoto: chiedere aiuto

Se i sintomi perdurano più di 3 mesi senza attenuarsi o se addirittura si aggravano, sarà meglio affidarsi ad un aiuto esterno. 

Superare questo periodo di crisi può essere difficile, soprattutto se si è o ci si sente soli: un professionista potrà affiancarvi in questo percorso, aiutandovi a guardare l’uscita di casa dei figli in una prospettiva positiva: se i figli sono stati così bravi nel crearsi una propria autonomia nell’età adulta, il merito è di voi genitori che li avete cresciuti, supportati ed accompagnati nel modo giusto.

Sarà importante parlare, non tenersi tutto dentro: esprimere i proprio sentimenti ad un professionista ma non solo: anche al proprio partner, perché magari sta vivendo lo stesso vostro difficile momento. 

Il percorso proseguirà verso 3 direzioni:

  • rafforzare la relazione con il partner: finalmente è arrivato il momento per fare tante attività di coppia che avete sempre rimandato e riscoprire i sentimenti che ancora vi tengono uniti (per problemi di comunicazione nella coppia ti invito a leggere il mio articolo qui);
  • realizzare qualcosa per voi stessi: ora avete il tempo e la libertà per dedicarvi a voi stessi, con un hobby, volontariato, un nuovo lavoro, uscite con gli amici;
  • migliorare la relazione con i vostri figli: a volte avere una distanza fisica può aiutare ad una migliore comunicazione.

Per richiedere una consulenza psicologica puoi fissare un appuntamento contattandomi al numero 3925434665 o all’indirizzo mail psicologaromamarconi@gmail.com

3 commenti

  • Valentina

    Mi sento sola mio figlio e’ andato via di casa che aveva 23 anni.Ero io solo io a prenderne cura sino all’eta’ di 39 anni,nonostante fosse via.Ora e’ si e’ costruito una sua famiglia e sono crollata.Mi sento debole,mi manca quella forza,amore che lui mi dava.Sono tornata ad avere i problemi prima di avere lui.Sento che sto giu’,mi sento nulla,ho difficolta’ ad andare avanti,sono piena di ansia e un po’ di depressione,non mi sono risolta come donna,fallimenti su fallimenti personali fanno sì che la mia persona come se non contasse nulla.Ho fatto analisi per oltre 15 anni,ora mi trovo in una posizione che non valore,non valgo niente,demotivata,disperata,spaventata,persa.Posso avere una risposta.Anche se sono consapevole che sento di stare cosi’ perche’ non ho nessuno.Non ho intenzioni di tornare indietro e faccio fatica ad andare avanti.Un conflitto interno che mi distrugge,ho difficolta’ a parlare,mascelle indurite.Grazie.

    • Psicologa Roma Marconi

      Buongiorno Valentina e grazie per avermi scritto. Mi dispiace per come si sente, può essere davvero difficile affrontare la sindrome del nido vuoto, e ci può volere del tempo per elaborarla.
      Nel caso volesse prendere appuntamento per una seduta può scrivermi all’indirizzo psicologaromamarconi@gmail.com o inviarmi un messaggio al numero 3925434665.
      Grazie e buona giornata!

      Dott.ssa Pardo Francesca

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