La sindrome della brava bambina: consigli pratici per uscirne
Recentemente abbiamo parlato della “sindrome della brava bambina”. Di cosa si tratta?
Rivediamo insieme ciò che la caratterizza (trovi l’articolo completo qui):
La sindrome della brava bambina porta le persone che ne soffrono ad avere comportamenti accomodanti, adattandosi alle richieste esterne, soprattutto se queste provengono dai familiari, mettendo in secondo piano i propri bisogni e desideri e in primo piano i bisogni degli altri.
Chi soffre della sindrome della brava bambina si sente spesso inadeguata ed ha un atteggiamento passivo, cerca di continuo l’approvazione altrui e cerca di evitare il conflitto, ha una scarsa autostima e non esprime mai la sua opinione per paura di essere rifiutato o attaccato. Spesso soffre di disturbi psicosomatici, ad esempio mal di testa, problemi dermatologici, gastriti, insonnia, ecc.
Ma come si può uscire da questa sindrome?
Vediamo insieme dei consigli pratici.
La sindrome della brava bambina: consigli pratici
Assecondare le aspettative esterne e mai i propri bisogni è un comportamento tossico: per questo è necessario liberarsi della mentalità della brava bambina, per poter trovare la propria strada e sviluppare la propria personalità.
Uscirne può non sembrare facile e, come per qualsiasi altra difficoltà, bisogna mettere in conto un grosso impegno prima di tutto da parte di noi stessi: vediamo quindi su quali punti potrai lavorare se soffri della sindrome della brava bambina.
Dire di no ogni tanto:
il no non è sempre negativo, ad esempio dire di no ad un’attività può voler dire d’altra parte rispettare la dieta, il riposo ecc.
Dire di no non vuol dire essere sgarbati, c’è modo e modo di esprimersi, ad esempio utilizzando una leggera ironia per aiutarsi: l’umorismo può essere un ottimo alleato in queste situazioni.
Inoltre devi tenere a mente che il tuo no è rivolto alla richiesta, non alla persona.
Ad esempio si può motivare il proprio no in maniera gentile e sincera per aiutarsi, oppure si può fare una controproposta, come proporre un altro giorno o un’altra attività.
Non cedere all’insistenza e all’incomprensione dell’altra persona: se hai espresso il tuo no in modo sincero, gentile, con una valida motivazione e l’altra persona non capisce, sarà meglio allontanarla.
Ricorda: non passare dal non dire mai di no a dirlo sempre: trova un compromesso sano.
Esercizio pratico: osservati durante la giornata e fai attenzione ai tuoi “si”: li senti davvero oppure ti pesano e li dici per accontentare gli altri?
Esercizio pratico: nota le situazioni in cui eviti il conflitto ed allenati a rispondere in modo gentile ma fermo.
Inizia a dire la tua:
invece di dire sempre ciò che pensi che gli altri si aspettano da te, prova a dire ciò che pensi davvero: scoprirai che non tutto comporta un litigio, ma solo un semplice confronto.
Devi imparare a comprendere che non esiste solo il punto di vista di chi ti giudica e ti fa sentire in colpa, ne esistono tanti altri.
Dire la tua non significa dover fare qualcosa di drastico, ma iniziare ad esprimere il proprio dissenso e le proprie opinioni: piano piano riuscirai a dirlo senza paura del conflitto.
Bisogna ricordare che ci sono sempre modi gentili per parlare alle persone, quindi non è necessario arrivare al conflitto.
Esercizio pratico: rifletti sulle situazioni vissute durante la giornata e scrivi ciò che avresti fatto o detto se il senso di colpa non ti avesse bloccata.
Chiediti cosa ti renderebbe felice:
ti aiuterà a concentrarti sulla tua soddisfazione personale: impara a cogliere i tuoi bisogni ed inizia a rispettare le tue esigenze e i tuoi tempi.
Domandati qual’è la motivazione alla base delle tue azioni: questo ti aiuterà a capire se cerchi di soddisfare gli altri o te stessa.
Inizia a chiederti di meno cosa si aspettano gli altri perchè non è necessario essere felici solo con la loro ricompensa di approvazione.
Esercizio pratico: fai una lista delle attività che ti piacerebbe fare e ogni giorno dedica del tempo ad una di queste attività. E’ tempo dedicato a te stessa, non agli altri!
Capire di non essere un supereroe ma un’umano:
non devi fare tutto tu: sei umana, puoi non riuscire a far tutto e non tutto spetta a te. Non sentirti in colpa.
E’ importante ricordare che hai il diritto di sbagliare e di farlo scegliendo da sola.
Esercizio pratico: osservati e poni attenzione alle tue emozioni quando sei meno brava del solito in qualcosa: potresti scoprire di sentirti meglio di quanto avresti immaginato.
La sindrome della brava bambina: chiedere aiuto
Abbiamo analizzato insieme diversi punti su cui lavorare per uscire dalla mentalità della brava bambina e spiccare finalmente il volo, con una propria personalità.
Può non essere semplice per tutti, però, lavorare su se stessi da soli.
Se hai bisogno di aiuto o sostegno rivolgiti ad un professionista, che saprà guidarti durante questo percorso.
Per richiedere una consulenza psicologica puoi fissare un appuntamento contattandomi al numero 3925434665 o all’indirizzo mail psicologaromamarconi@gmail.com